La storia di Orchetto

 In favola, Maria Angela Gelati

Questa era una mamma e aveva due figlie. Un giorno disse: “Guardate che sto andando a fare il bucato; non aprite la porta a nessuno, chiunque venga”.

Sul tardi bussarono e, una di loro, per curiosità, andò ad aprire e si trovò davanti Orchetto.

Salite al piano superiore si nascosero.

Orchetto entrò in casa e: “Marié, Marié, nascosta ti sé…Non uscire…Al primo scalino son, mamma din-don.

Al secondo scalino son, mamma din-don. Al terzo scalino son, mamma din-don. Al quarto scalino son, mamma din-don.

Al quinto scalino son, mamma din-don. Al sesto scalino son, mamma din-don. Al settimo scalino son, mamma din-don. All’ottavo scalino son, mamma din-don. Al nono scalino son, mamma din-don. Al decimo scalino son, mamma din-don. Marié…ci sei?”

Quando le trovò le prese e se le mangiò.

Dopo che si fu saziato, si coricò in un letto e si addormentò.

Intanto tornò la mamma: “Marié, Marié!”. Nessuno le rispose.

L’orco giaceva addormentato.

Quando la madre salì di sopra trovò Orchetto addormentato.

La mamma cercò le figlie ma non erano da nessuna parte. “Bà, questo ce l’ha fatta, questo se le ha mangiate!”

Allora gli diede da bere e lo ubriacò.

Quando fu completamente sbronzo gli spaccò la pancia e le due sorelle uscirono fuori, tutte e due, vive, perché quello per l’ingordigia le inghiottì in un sol boccone. E così uscirono sane e salve.

“Vedete”, disse la madre, “cosa vuol dire non fare attenzione a quel che vi dico? Non dovevate aprire la porta. Non fatelo più o guai a voi!”

 

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