Il popolo dei cuori

 In favola, Maria Angela Gelati

C’era una volta un bambino prepotente e irascibile; nel villaggio in cui viveva, tutti lo chiamavano Arvo il cattivo.

Un giorno attraversò il paesello una dolce signora il cui nome era Adara. Nessuno osava avvicinarsi alla bella dama perché era straniera.

Quel dì il piccolo Arvo, di nascosto, cercò di avvicinarsi alla gentildonna per farla cadere e poter ridere di lei. Tuttavia arrivato a due metri di distanza, dalla dolce signora, si bloccò.

Proprio così. Il piccolo Arvo non riuscì a muoversi oltre.

Provò ad andare a destra, poi a sinistra, ma nulla. Era come se una magica  sfera trasparente difendesse la dama.

Adara, percependo la presenza del fanciullo, diresse il volto alle sue spalle per rivolgersi a lui dicendo: “Tu devi essere Arvo, chiamato il cattivo”.

Il piccolo sobbalzò.

La donna era appena arrivata e non avendo proferito parola con alcuno, nel villaggio, come poteva conoscere il suo nome?

La signora continuò: “Sono Adara. Vengo dal Pianeta dei cuori su richiesta di bambini leggeri e buoni”.

Nel momento in cui le parole giunsero all’orecchio di Arvo il cattivo una piccola sfera gli mostrò, come in un sogno, alcuni vecchi compagni di gioco tristi e angosciati. Li vide spaventati, chiedendo aiuto, come si fa in preghiera, prima di coricarsi.

Poi la dolce donna proseguì: “Se tu avessi un solo giorno, una sola notte a disposizione, prima di morire, cosa faresti”?

Arvo, dopo essere stato toccato dalla luce bianca emanata da Adara, disse: “Non mi basteranno un giorno e una notte per chiedere perdono a tutte le creature a cui ho fatto del male ma se lei, dolce signora, può aiutarmi, cambierò”.

E fu così che la creatura del popolo dei cuori toccò l’animo del piccolo Arvo, riportando la pace in quell’antico villaggio.

Da allora si racconta che Adara, la dolce signora del popolo dei cuori, tutto ascolta e protegge, per amore di cuori leggeri e buoni.

Recommended Posts

Start typing and press Enter to search