Intervista con Eugenia Calunga

 In Interviste, Maria Angela Gelati

5EUGENIA_2017Eugenia Calunga è un’insegnante di Yoga formatasi alla Scuola Yoga Ratna di Gabriella Cella Al-Chamali; pratica dal 1997 e nel 2006 ha costituito Il Mondo YogaStudio www.associazioneilmondo.it, un’associazione che promuove e diffonde la pratica e la conoscenza dello yoga. Ha portato a Parma lo Yoga in gravidanza, attraverso gli insegnamenti di Frédérick Leboyer, Verena Schmid e Michel Odent.

Tra i molti corsi e le innumerevoli collaborazioni un incontro spirituale – quello con il tanatologo Cesare Boni – l’ha incoraggiata ad affrontare da più punti di vista il tema della vita e della morte. Anche se Eugenia si considera “un puntino nella rete” è una persona ricca di sentimenti, devota alla Madre, una persona che ama Dio.

L’abbiamo incontrata.

1 •  Sei stata allieva del tanatologo Cesare Boni ed hai fondato il Mondo YogaStudio, a Parma. Di cosa si tratta?

Considero Cesare Boni il fondatore del Mondo YogaStudio, è stato proprio l’incontro con Cesare a dar vita al nostro centro. Il Mondo YogaStudio è una realtà in costante evoluzione e dal 2017 è anche Scuola di Formazione per diventare Insegnanti di Yoga. La scuola di formazione propone un percorso di quattro anni: “imparare per trasmettere” che si concretizza in un ricco programma di pratiche yoga e di ricerca personale per rinnovare e rendere più rispondente ai bisogni attuali la figura professionale dell’insegnante.

Nel nostro centro mettiamo in pratica gli insegnamenti dei Maestri e attraverso lo yoga, la meditazione, l’accompagnamento alla nascita, il progetto YogAzienda e i percorsi di Yoga Death Education, cerchiamo di mantenere gli occhi sulla palla per incontrare e riconoscere la nostra vera natura come ci ha insegnato Cesare Boni.

2 •  Ti occupi in particolare di Yoga in gravidanza. Perché sceglierlo?

Perché durante la mia prima gravidanza ho avuto il dono d’incontrare Clelia Buratti, ostetrica e mother assistant, con cui ho iniziato un percorso personale professionale sul femminile tuttora in corso. Ho scelto questo tema perché sono innamorata delle donne in gravidanza. La nascita rinnova la vita e il parto può diventare un’esperienza trascendente. L’attenzione, dal concepimento alla nascita, sul bambino che viene al mondo può accrescere la creatività della donna e fare di quella famiglia un nodo consapevole della rete.

 3 •  Il Mondo YogaStudio ha recentemente attuato a Parma il progetto YogAzienda presso il Gruppo Cooperativo Colser-Aurora Domus. Puoi dirci di che si tratta?

E’ un progetto rivolto alle aziende ideato con la collega Elisa Lorenzani. E’ un programma capace di ridurre lo stress e di migliorare il benessere in azienda. Stiamo raccogliendo i primi feed-back dai partecipanti in base ai quali saremo in grado di valutare come lo yoga può concretamente integrarsi nel mondo aziendale.

 4 • Il respiro, la vigilanza, l’abbandono sono alcuni degli aspetti che tratti nei tuoi bellissimi corsi con giovani mamme. Quali sono i benefici?

I benefici derivano dal sentirsi donne più potenti, madri capaci di dare alla luce, partorire nella gioia, allattare i propri figli, dare valore alla cura e rendersi conto che nessuno può partorire per me e che è un mio diritto partorire in modo fisiologico.

5 • Una importante serie di tecniche yoga coinvolgono a livello neuromuscolare l’area pelvica, la quale deve essere preparata non solo al parto, ma prima ancora a supportare durante tutta la gestazione e a prevenire alcune problematiche.

Attraverso le tecniche yoga le neomamme comprendono quanto sia importante per la propria salute prendersi cura dell’area pelvica durante la gravidanza e per tutta la durata della vita di una donna. Il successo del parto fisiologico dipende in gran parte dalla preparazione del pavimento pelvico e dal saper accogliere le contrazioni senza ostacolarle, considerandole come movimenti di naturale dilatazione del collo dell’utero, che portano progressivamente ad incontrare il bambino. Questo atteggiamento attivo sostiene le fasi del travaglio e può ridurre le incisioni chirurgiche del perineo.

6 • Quali componenti possono favorirne lo sviluppo?

La respirazione nel basso addome e l’integrità della donna sono di prioritaria importanza per favorire il processo di apertura e di accoglienza del bambino. Il perineo, nel nostro paese, ha trovato culturalmente scarsa attenzione a differenza ad esempio della Francia dove tutte le donne frequentano dopo il parto un programma sanitario di salute pubblica di riabilitazione perineale.

7 •  Non se ne parla abbastanza ma le donne, dopo il parto, si sentono di donare il proprio cordone ombelicale. Tu cosa ne pensi?

Il neonato per adattarsi in modo fisiologico alla vita extra-uterina ha bisogno di ricevere il sangue ricco di ossigeno contenuto nel cordone ombelicale.  Il prelievo del sangue cordonale per la donazione solidale delle cellule staminali a fini etico-scientifici, oppure per la conservazione a uso dedicato, deve avvenire subito dopo il parto. In questo modo il bambino è deprivato del proprio sangue placentare che lo aiuterebbe ad adattarsi alla respirazione polmonare e a sentirsi accolto nel mondo in un modo più rispettoso oltre che a sviluppare un minor rischio di anemia.

8 •  La Medicina attuale intende condurre l’essere umano verso un invecchiamento prolungato, per raggiungere la maggior aspettativa di vita possibile. Il tema stesso della rigenerazione degli organi è molto attuale. Come ti poni di fronte a questo aspetto?

La medicina che si occupa della rigenerazione degli organi considera molto preziose le cellule staminali contenute nel sangue cordonale in quanto sono cellule totipotenti. La ricerca scientifica applicata alla medicina ha quasi triplicato in un secolo la prospettiva di vita umana ed è considerata ormai una possibilità non più troppo avveniristica vivere fino a 120 anni. Questo salto evolutivo in atto ci riguarda tutti e dovrebbe sollecitarci in quanto richiede conoscenze unite a riflessione sui temi delle cellule staminali, della rigenerazione dei tessuti e dei trapianti di organo.

9 •  Al Mondo YogaStudio stai avviando corsi e progetti di death education mirati all’accettazione della morte come parte della vita… Quali possono essere i risultati di tale approccio sistemico?

E’ stato il recente incontro con Luciano Mazzoni Benoni, studioso di antropologia delle religioni e di teologia spirituale, a segnare l’inizio dei nostri percorsi sulla vita e sulla morte al Mondo YogaStudio. Al momento non sono in grado di prevedere quali potranno essere i risultati di un approccio attraverso la Death Education, mirato a considerare la morte come necessaria alla vita, ma so che gli insegnamenti di Cesare Boni hanno messo negli anni radici in me e che desidero dare spazio alla riflessione e alla pratica di consapevolezza sulla morte come parte della vita. Una vocina mi sussurra continuamente nel cuore dicendomi che: “il viaggio della vita e della morte è la Vita”.

 10 •  A Parma, hai cominciato una collaborazione con la manifestazione culturale Il Rumore del Lutto.

All’interno dell’undicesima edizione de Il Rumore del Lutto il Mondo YogaStudio potrebbe realizzare, insieme a Clelia Buratti, un evento intitolato “Il viaggio della vita”. Siamo connessi al network ma lasciamo, per il momento, qualche segreto sospeso nel silenzio.

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