Kirlian Camera, il Gala è in total black

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Si è svolto anche quest’anno il Gala in Nero presso la Galleria San Ludovico, sabato scorso, 19 ottobre alle ore 18. L’evento, inserito all’interno della ricca programmazione di «Verdi Off», è una delle anteprime della rassegna Il Rumore del Lutto, giunta alla tredicesima edizione. Il sole all’imbrunire regala alla nostra città un tramonto in «total black». È questo, infatti, il dresscode obbligatorio per accedere al concerto dei Kirlian Camera, band di culto capitanata da Angelo Bergamini, nostro concittadino, con Elena Alice Fossi, vocal singer della formazione. La chiesa di B.go del Parmigianino, a primo impatto, regala un colpo d’occhio impressionante; a regnare sovrana è l’atmosfera “goticheggiante” di derivazione eighties. Differenti le telecamere pronte a catturare ogni singolo istante del Gala (il gruppo dalla serata ne trarrà il live ufficiale). Sono circa duecento le persone accorse, nero vestite, per assistere a quello che si annuncia essere un vero e proprio happening (la chiesa è sold out), introdotto elegantemente da Mathias Mocci, tra i curatori del Gala.

Non solo musica, all’interno della Galleria, trovano spazio, infatti, un buffet rigorosamente «vegan black» curato da Valico Terminus (www.valicoterminus.com) e da un photo corner gestito da Alessandra Terzi in grado di catturare il folklore dark estremamente ricercato dei presenti.

Kirlian Camera, Gala in Nero by Elisa Magnoni Photo

«Sarà il nostro ultimo concerto a Parma» aveva dichiarato Bergamini, figura immarcescibile, capace di calcare palchi di tutto il mondo e trovare nello specifico la gloria tra la Germania e più in generale nel nord dell’Europa. Nessuno è profeta in patria, in effetti, ci si chiede come in quarant’anni di carriera, i Kirlian, abbiano suonato solamente tre volte in città. Sul palco della San Ludovico, per il «Hellfire Events Tour», oltre ai già citati leader, sono presenti: Tom Warrior, Michelle “Mia” Wallace, Alessandro Comerio, Davide Mazza, Richard Rubens Tedeschi, Falk Pitschk.

Photo Corner by Alessandra Terzi

La scaletta regala brividi continui, in grado di oscillare tra antichi e recenti successi (senza dimenticare qualche cover illustre); capolavori scintillanti di una carriera impreziosita da oltre quindici album in studio, svariate compilation e progetti paralleli. Dunque, il clamoroso successo ottenuto sabato, potrebbe avere il sapore di una sottile rivalsa? Certamente c’è molto altro; i Kirlian, on stage, «hanno spaccato», regalando una performance sontuosa, favorita da un pubblico in delirio giunto da ogni dove. In sala si sente parlare tedesco, russo, inglese ma sono molti gli amici parmigiani accorsi per «aiutare Angelo» a riscrivere magicamente la storia con «la sua Parma». ed è proprio così che è andata, grazie ad una prestazione in grado di decifrare, «all’ombra della luce», il codice fluttuante esistente tra musica elettronica e dark/wave anni 80. Sebbene, Bergamini e soci, non amino confondersi tra le etichette, preferendo rivendicare le proprie «striature oscure» come passaggi rintracciabili nella vita di chiunque. Ed è proprio il passaggio dalle tenebre alla luce, quello scandito ieri, a colpire; loro la definiscono «drammatica gioia», un termine nel quale è possibile ritrovarsi e che simboleggia perfettamente Elena Alice Fossi (apparsa sul palco in forma smagliante), quando, a fine concerto, sulle note di Sky Collapse, incita il pubblico dicendo: «Non ci resta che ballare su tutto!». L’abbiamo amata e abbiamo ballato.

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